Inglourious

Inglourious Basterds, il nuovo Tarantino. Potrebbe essere un B movie (e ne è apertamente e fieramente ispirato) di guerra anni ’60/’70, ma i dialoghi sopra le righe conditi da humor nero e citazioni, la regia sempre attenta ai dettagli e alle scelte stilistiche, sempre imprevedibili come ci ha abituati il buon Quentin,  e la selezione musicale meravigliosa (attinta ancora una volta a piene mani dai compositori dell’Italia anni settanta, da Ortolani a Morricone), rendono unico questo nuovo Tarantino, perfettamente in linea con i suoi ultimi lavori. Godibile e divertente, ovviamente sempre sopra le righe e sconfinante nel grottesco. In lingua originale, il tedesco, francese, inglese e italiano (imperdibile la scena di Pitt finto italo-americano all’ingesso del cinema) si fondono giocando con la sospensione del giudizio dello spettatore: bisogna accettare le (divertenti) regole scelte dal regista. Fantastico il personaggio interpretato da Cristoph Waltz, temibile cacciatore di ebrei.
Pessima la proiezione in lingua originale della sala 1 del Metropolitan, via del Corso, Roma: errata la lente del proiettore, fila posteriore del surround che frizzava e distorceva notevolmente a media dinamica, proiettore due (seconda meta del film)con evidenti problemi nella decodifica dolby (il fastidioso effetto di leggera distorsione del canale centrale , come un costante rumore nel registro medio alto). Pessima la risposta del proprietario dopo aver cercato di fargli notare che forse c’era qualche problema.

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