Primo film del 2012: l’ultimo lavoro di Clint Eastwood, J. Edgar
Che dirne? Sicuramente una grande, ottima interpretazione di DiCaprio.
La mano del vecchio Clint è ancora ottima, e la si ritrova nella grande scelta dei movimenti camera, nell’attenzione ai dettagli, nella squisita fotografia e nel montaggio: la grande esperienza e conoscenza del mezzo narrativo sono visibili in ogni sequenza.
Mi ha invece convinto meno il trucco (DiCaprio buono, ma al limite del ridicolo quello di Armie Hammer, che interpreta Clyde Tolson, assistente personale e amante di Hoover: in alcune scene sembrava uno Sgommato!), e il ritmo nella seconda parte del film; la lunghezza della seconda parte e l’indugiare di Eastwood sul rapporto personale tra Hoover e Tolson sono punti deboli del film che mi hanno lasciato l’amaro in bocca (e non solo a me ma a tutti i miei compagni di serata): sono molto lontani i tempi e e il ritmo calibrati e perfetti di un Mystic River o un Unforgiven.
Mi è piaciuto più di Invictus e Changeling, ma non è all’altezza di Gran Torino o di Letters from Iwo Jima, prendendo in considerazione solo gli ultimi lavori del maestro.
Da vedere per l’ottima interpretazione di DiCaprio (ma anche Hammer e Watts non sono da meno) e per vivere l’epopea di un controverso personaggio che ha segnato cinquant’anni di storia americana.
Post a Comment