ad esempio

Ad esempio, io spesso vado al cinema da solo. Lo so, a molti risulta essere una delle cose piu’ brutte da fare nel tempo libero; io trovo che sia splendido, anche (forse soprattutto) a causa del mio lavoro/passione; forse per necessita’, dato che quasi tutti si tirano indietro quando capiscono che il film sara’ in lingua originale sottotitolato (adoro i cinema dove proiettano le versioni orginali. Un altro film, quasi sempre!)

Vado al cinema da solo, ma uno o piu’ amici assieme a me sono sempre benvenuti.

Anzi, credo che a seconda della compagnia che si ha, un film venga vissuto e visto in maniera diversa. Cioe’ il film e’ sempre quello, se mi fa ridere da solo, ridero’ anche in compagnia, se non mi piace, non diventera’ certo un capolavoro per la compagnia con cui lo guardo. Penso pero’ che l’avere persone accanto influenzi, ovviamente, le emozioni e sensazioni e come viene vissuto quel determinato momento (e non sto pensando alla donna accanto che monopolizza l’attenzione come se fossi un ragazzetto di 13 anni). Anche al cinema.

Quello che ci arriva dalla visione di una pellicola dipende in gran parte dal film, e dalla propria esperienza, vita passata, sensibilita’, situazione emotiva, attenzione. E questo non cambia a prescindere dalla presenza o meno di persone accanto. Penso pero’ che avere vicino una determinata persona, quel amico o quell’altro, una ragazza oppure la propria compagnia, in qualche modo influenzi le sensazioni che ci raggiungono nei novanta minuti di proiezione. Ci influenzano per le poche parole che abbiamo scambiato prima dell’inizio del film. Ci influenzano perche’ inconsciamente filtriamo la visione sapendo che dopo parleremo con una persona particolare. Ancora, ci influenzano per quello che abbiamo vissuto insieme nel passato (non solo ovviamente per i film visti assieme),  per ogni momento di vita condivisa, che nel profondo ci pone in uno stato particolare unico, solo per la presenza stessa di quella determinata persona.

Come tante sfumature che puo’ assumere un colore, cosi’ le persone che abbiamo accanto quando si spengono le luci in sala predispongono variazioni indecifrabili alle emozioni che stiamo per vivere.

E mi piace pensare che la vita sia come la visione di un lungo film. Meglio, sia un film di cui a volte siamo attori, a volte registi, in altre scene comprimari, ma sempre avidi di emozioni e passioni; un lungo film di cui decidiamo suoni e colori, o comunque ne siamo i principali artefici, mentre dettagli e sfumature (spesso pero’ fondamentali per rendere giustizia ad una scena) sono il contributo unico e particolare delle persone che abbiamo vicino.

Comments 1

  1. Patrijoska wrote:

    Condivido.

    Io non ho mai avuto molte occasioni per poter andare al cinema da sola, anzi solo una, fortuita, in cui ho avuto un disguido tecnico (leggi bidone) dalla mia compagnia di amici.

    Ma ricordo in maniera intensa ogni dettaglio, anche se sono passati ormai 15 anni.
    Pensavo a come mi sarei sentita sola in quel cinema, tuttavia ho deciso di varcare quella cortina e godermi ugualmente lo spettacolo.

    E\’ stato magnifico: ogni emozione era profondamente concentrata sul film ed era totalmente, sorprendentemente mio.
    Senza filtri.

    Lo stare soli non è una condizione negativa, se non ci si sente soli. A volte rimpiango un po\’ i miei spazi, ormai sacrificati alla vita familiare, sebbene quest\’ultima non manchi di grandi soddisfazioni…

    un abbraccio
    è sempre un piacere leggere quel che scrivi (siii a dispetto della distanza di carattere che abbiamo)

    Posted 01 Oct 2009 at 3:22 pm

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